venerdì 11 novembre 2011

Il numero 11 l' 11/11/11

Per alcuni non è altro che una superstizione, per altri una maledizione. Per noi calciofili invece l'11/11/11 è la data con la D maiuscola. Il giorno del calcio per eccellenza. Tutto ruota intorno alla magia che avvolge il numero 11 che pervade questo mondo fin dalla sua nascita ottocentesca nei college inglesi. Le classi all'epoca erano composte da dieci studenti più il professore: undici, appunto. Da quel momento in poi la storia di questo numero primo è cambiata. Dalla famosa solitudine all'adozione spontanea e globale di centinaia di milioni di tifosi che in quel numero e su quel numero hanno costruito un'intera vita. Impossibile dunque non tributargli un doveroso omaggio visto che la storia del 'pallone' (giusto per dargli una spruzzata di sana malinconia) è stracolma di grandissimi numeri 11 che hanno saputo infiammare intere generazioni.
L'undici per eccellenza è stato Gigi Riva. Simbolo del Cagliari e di un numero che per indole indica l'outsider, colui che non t'aspetti, proprio come quella squadra. Il giocatore capace di far breccia nel cuore dei tifosi e lasciare per sempre il suo nome impresso nella storia nonostante la ribalta fosse affare di numeri 9 e 10. Gigi Riva è stato un fuoriclasse assoluto, recordman di gol con la maglia della Nazionale, una vera e propria leggenda che i tifosi del Cagliari - e del calcio in generale - non dimenticheranno mai anche per lo scudetto che riuscì a portare in Sardegna.
Il numero 11 però negli anni precedenti l'arrivo prepotente del calcio moderno rappresentava un tipo preciso di giocatore. Una seconda punta o un esterno sinistro, a volte un rifinitore molto spesso idolo dei tifosi capace di sacrificare la propria gloria personale per i trionfi di squadra senza perdere di stima e carisma, anzi. Uno capace di fare gol e assist con una buona corsa. Un giocatore insomma che dava tutto per i compagni. Basti pensare a Romario, tanto per citarne uno, o a Mario Corso della Grande Inter. Non c'è mai stato trionfo senza un grande numero 11, una stella senza la più fidata delle spalle. Se Platini è stato Platini lo deve un po' anche a Zibi Boniek e Michael Laudrup. Se gli olandesi Gullit e Van Basten hanno fatto grande il Milan di Sacchi, Pietro Paolo Virdis, o andando avanti coi successi, Daniele Massaro, saranno ricordati per sempre con grande amore dai tifosi rossoneri. Per non dimenticare l'importanza di un mostro sacro come Careca di fianco a gente come Giordano e Maradona nel Napoli da scudetto. Poi Klinsmann, Pulici, Nedved, Rumenigge e chi più ne ha più ne metta.
Anche per noi soprattutto dopo martedì sera la maglia numero 11 dell’Avosso ha un peso (davvero in tutti i sensi) importante, forza Majin Bu, continua così e portaci lontano!

1 commento:

  1. il nostro numero 11 è INGIUSTAMENTE il capocannoniere della squadra con 3 goal!

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